Cari internauti, di seguito vi proponiamo alcune Escursioni a piedi in Corsica da fare in compagnia della famiglia o degli amici durante il vostro soggiorno sull’isola.
Questo elenco non ha tuttavia la pretesa di essere esaustivo.
Esistono infatti molte sull’isola altre escursioni a piedi che potrete effettuare in famiglia o con gli amici durante il vostro soggiorno .
Buone passeggiate sui nostri sentieri corsi !
REGIONE DEL CAPO CORSO
I – PASSEGGIATA DE LA CHIAPPELLA
Durata: 2h30, andata e ritorno.
Escursione facile.
All’uscita di Macinaggio, dopo una curva a sinistra, imboccate la prima strada sulla destra (cartello per Santa Maria, Tamarone).
400 metri più avanti, prendete la deviazione a destra, poi seguite le indicazioni per il Camping U Stazzu dove vi ritroverete a percorrere una strada sterrata carrozzabile fino alla spiaggia di Tamarone.
Chiosco/bar e parcheggio.
Attraversate la spiaggia di sabbia, al termine della quale troverete un cartello di legno con l’indicazione per Santa Maria; continuate quindi verso l’interno, o imboccando il sentiero dei Doganieri.
Il cammino prosegue in salita lungo la recinzione; troverete una casetta sulla sinistra.
Una volta giunti in cima al costone, potrete imboccare indifferentemente uno dei due sentieri alternativi che si riuniscono poco più avanti.
In seguito, scendete in direzione della seconda spiaggia, caratterizzata da ciottoli, che si estende di fronte alle isole di Finocchjarola, poi attraversatela ignorando il cammino che troverete alla vostra sinistra.
A questo punto, imboccate il sentiero litoraneo che inizia in piano (cammino sabbioso) e poi si biforca a sinistra. Salite nuovamente per oltrepassare una falesia, da dove potrete ammirare una splendida vista sulle tre torri genovesi de Chiapella, d’Agnello e della Giraglia, prima di ridiscendere il costone, in mezzo ad una magnifica macchia, verso la piccola Cappella romanica di Santa Maria.
Davanti alla cappella, imboccando l’ampia strada sterrata sulla destra, si giunge in 5 minuti alla Torre Genovese, che si erge direttamente dalle acque.
Per il ritorno, ripercorrete a ritroso lo stesso cammino.
II-PASSEGGIATA FINO ALLA TORRE DI SENECA.
Durata: 1h30.
Escursione con livello di difficoltà medio.
In prossimità della Marina di Santa Severa, imboccate la D180 fino al Colle di Santa Lucia.
Una volta giunti in cima al passo, seguite la stretta strada che trovate alla vostra sinistra, fiancheggiando la Chiesa, e salite per 1,5 km fino ad un’ex colonia di vacanze.
Procedete fino in fondo al parcheggio.
Potrete scorgere la torre su un ripido promontorio roccioso.
Imboccate il sentiero largo che si diparte dalla fine del parcheggio.
Dopo 5 minuti, questo sentiero si fa più stretto; procedendo ancora avanti, dopo alcuni tornanti arriverete sotto la torre. Qui troverete un crocevia di sentieri.
Imboccate la diramazione a destra, che vi condurrà per un grazioso sentiero all’interno bosco, in parte ombreggiato, che compie un ampio giro, evitando così la scalata delle ultime rocce.
Per arrivare fino alla Torre, calcolate una salita di 15 minuti.
Dalla torre godrete di un’incomparabile vista sulla Valle di Luri e Centuri e in condizioni di bel tempo, sulle isole dell’arcipelago toscano.
REGIONE DELLA BALAGNE (CALVI – ILE ROUSSE)
I-PASSEGGIATA AL VILLAGGIO DI OCCI
Durata : 1h00 andata e ritorno.
Escursione facile.
Una volta giunti a Lumio parcheggiate l’auto nella piazzetta del ristorante La Table Di Mà . Il cartello «Village d’Occi» si trova dietro il ristorante.
Percorrete 150 metri in salita su una piccola strada asfaltata, piuttosto ripida, fino al cartello «Corsica Pays Côtier Balagne» indicante una passeggiata circolare di 2h00 Occi-Notre-Dame de la Stella.
A questo punto, la strada cede il passo a un cammino sterrato.
Procedete verso destra dopo la casa per giungere al punto di partenza di una mulattiera che si inerpica tra due muretti (indicazioni arancioni, poi frecce blu tracciate sulle rocce).
Il sentiero in alcuni punti è piuttosto ripido ma piacevole, e si snoda in mezzo a rocce caratterizzate da cavità dette tafoni.
Si tratta di una salita gradevole (0h15) a scalini, in cui dovrete superare un’ampia recinzione.
La vista si allarga sempre di più: raggiunto ormai il fianco della collina grazie ad un sentiero ben ordinato, arriverete fino ad un piccolo altopiano (0h25); qui potrete ammirare le rovine del villaggio che si erge ai piedi delle rocce del Capu d’Occi.
Ritorno: 20 min. percorrendo lo stesso sentiero.
II-PASSEGGIATA DI CAPU DI A VETA
Durata : 4h00 andata e ritorno.
Escursione con livello di difficoltà medio.
Da Calvi, seguite in direzione di Pietra Maggiore.
Una volta giunti davanti al cancello della proprietà Pietra Maggiore, svoltate a destra e procedete per 400 metri: qui troverete l’indicazione C.Veta (dipinta su un muro e corredata da frecce sulla sinistra).
Dopo aver percorso 200 metri su una strada sterrata, arriverete ad un piccolo parcheggio.
Il sentiero si diparte sulla sinistra, prima delle case (freccia arancione), inerpicandosi piuttosto rapidamente tra una macchia alta e fitta, per giungere ad un’enorme roccia (0h15) ai piedi della quale è obbligatorio svoltare a destra (doppia freccia su un blocco di pietra).
Avanzate adesso sul terreno pianeggiante, superate un muretto, lasciandovi sulla sinistra un grosso tafone a forma di capanna (0h20); quindi attraversate delle lastre rocciose (indicazioni con frecce dalla punta rossa).
Una volta giunti in prossimità del ruscello, superate altre lastre rocciose e, dopo un breve tratto molto ripido, salite dall’altra parte.
Una volta arrivati in cima alla scarpata (0h35), troverete un sentiero facilmente percorribile che sale parallelo alla riva sinistra del ruscello di Vivario.
Giungerete così alla sorgente regimentata ma captata (0h55).
Un po’ più in alto, arriverete ad un bivio: seguite le indicazioni sulla sinistra. (Segnalazioni rosse e bianche).
Il sentiero supera ben presto delle lastre rocciose (1h15), per inoltrarsi poi nuovamente nella macchia.
Dopo una salita piuttosto impegnativa, si raggiunge la Bocca di a Veta (1h40).
Una volta giunti al passo, seguite le frecce tracciate sul terreno (Veta è indicato sulla destra): il percorso, segnalato in rosso e bianco si dirige verso la cima (2h10), caratterizzata da lastre rocciose, vista panoramica e una grande croce di legno.
Per il ritorno, ripercorrete a ritroso lo stesso itinerario.
Il nostro consiglio: tenete sempre d’occhio i bambini. Evitate quest’escursione in piena estate.
REGIONE DI PORTO – PIANA
I-ESCURSIONE DI CAPO ROSSO
Durata : 3h30 andata e ritorno.
Escursione con livello di difficoltà medio.
Sovrastato dalla Torre del Turghio, il promontorio si protende verso il mare tra i Golfi di Porto e Sagone.
Procedete in direzione della spiaggia di Arone.
Per 7 km la strada attraversa magnifici paesaggi selvaggi.
Il sentiero si diparte in prossimità del piccolo bar.
Il sentiero, ciottoloso, scende progressivamente tra la vegetazione (macchia).
Dopo 20 min., scorgerete alla vostra sinistra un piccolo ovile.
Poco più avanti potrete ammirare una splendida vista che abbraccia la laguna e la spiaggia di Arone.
Dopo aver aggirato da sud la scarpata rocciosa, su cui si erge la Torre di Turghio, raggiungerete un secondo ovile ristrutturato.
Qui il granito assume sfumature rosa e grigie.
Iniziate la salita verso la Torre, imboccando il sentiero che si dirama sulla destra.
Calcolate una camminata di mezz’ora completamente sotto il sole.
Ai vostri piedi, la falesia sprofonda a picco nel mare.
La Torre può diventare un luogo ideale per una sosta.
II-ESCURSIONE DAL PONTE VECCHIO AL PONTE ZAGLIA
Durata : 1h30 andata e ritorno.
Escursione facile.
Bellissima escursione nelle Gole della Spelonca, alla scoperta di un ponte genovese magnificamente conservato, tra Porto e Ota, a soli 2 km da quest’ultima località .
Potrete parcheggiare ai lati della strada, dopo il doppio ponte.
Il sentiero, ex mulattiera che collega Ota a Evisa, parte proprio all’estremità di questi due ponti, sulla sinistra provenendo da Ota, e si snoda attraverso le Gole della Spelonca, fiancheggiando per un tratto il torrente Porto. Si tratta di un pezzo del sentiero «Mare e Monti nord» che collega Calenzana a Cargèse.
Il primo ponte genovese, il Ponte Vecchio, situato circa 300 metri a valle dell’inizio del sentiero, risulta visibile arrivando dalla D124.
Il sentiero, sassoso, sale ripido sul versante sinistro della valle, ed è parzialmente ombreggiato.
Dopo circa mezz’ora, raggiungerete il secondo ponte genovese immerso nella vegetazione: il Ponte Zaglia, dove avrete la possibilità di bagnarvi e rinfrescarvi nelle molteplici vasche naturali che si trovano sul posto.
Per il ritorno, seguite a ritroso lo stesso percorso.
REGIONE DI CARGESE
I-PASSEGGIATA DELLA TORRE D’OMIGNA
Durata : 90mn andata e ritorno.
Escursione facile.
Imboccate il sentiero della Spiaggia del Pero, e, superato il residence Ta Kladia, a sinistra, la salita vi condurrà a una via senza uscita.
Aprite e soprattutto ricordate di chiudere con cura il cancello dietro di voi una volta usciti.
Davanti a voi vedrete delinearsi, sulla punta d’Omigna l’omonima Torre.
Il sentiero sterrato si restringe in certi punti e si snoda attraverso cespugli di lentisco, mirto e cisto.
Il nostro consiglio: questa è la passeggiata domenicale degli abitanti di Cargese. Dato che si tratta di un percorso soleggiato dall’alba al tramonto, risulta piacevole a qualsiasi ora del giorno, anche in inverno.
REGIONE DI AJACCIO
I-IL SENTIERO DELLE CRESTE
Durata : dalle 3h00 alle 4h00, sola andata.
Escursione facile.
Questo percorso domina la città e la Baia di Ajaccio.
Si trova a 15 minuti dal centro di Ajaccio e si snoda lungo il Bois des Anglais (Bosco degli Inglesi).
Seguite il Cours Grandval e l’Avenue Général Leclerc, fino alla Grotta di Napoleone, e poi girateci intorno da destra imboccando l’Avenue Nicolas-Pietri.
La passeggiata inizia proprio alla fermata dell’autobus «Bois des Anglais» e termina in prossimità della Route des Sanguinaires, (Strada delle Sanguinarie), sulla riva nord del Golfo di Ajaccio, nel luogo chiamato: «La Terre Sacrée», di fronte al ristorante Le Week-end.
Una linea regolare di autobus vi riporterà verso il centro della città .
Il nostro consiglio: si tratta di un’escursione che risulta più piacevole se realizzata al mattino.
II-PASSEGGIATA DELLA TORRE GENOVESE DI CAPO DI MURO.
Durata : 3h00, andata e ritorno.
Escursione facile.
Dopo il paesino di Coti-Chiavari. camminate in direzione della Baia di Cala d’Orzo .
La stradina sulla sinistra scende fino alla Spiaggia di Cala d’Orzo, mentre la strada sulla destra vi conduce al punto di partenza di questa breve escursione.
Si tratta di una passeggiata a strapiombo sul mare, lungo un sentiero sterrato tra «la macchia e il mare» (macchja é mare).
Potrete accedere alla vetta della Torre genovese, che vi offre una vista panoramica di una bellezza mozzafiato.
Il nostro consiglio: partite nel primo pomeriggio.
REGIONE DEL VALINCO
I-PASSEGGIATA FINO ALLA TORRE DI CAMPOMORO.
Durata : 2h00, andata e ritorno.
Escursione con livello di difficoltà medio.
Imboccate la N196 in direzione di Sartena.
Dopo il ponte del Rizzanese, prendete a destra la D121 in direzione di Belvedere di Campumoro.
Una volta giunti a Campumoro, dopo il cartello della Conservatoire du Littoral indicante Tour de Campumoru (Torre di Campomoro) proseguite ancora per 1 km.
Il parcheggio è ubicato in prossimità della strada sterrata, (accesso riservato ai residenti).
Per arrivare al punto di partenza della passeggiata della torre (indicata da un cartello) imboccate e seguite questa stradina per 400 metri.
Dopo 20 metri, seguite l’indicazione sul cartello di legno «Sentier accès mer» .
Questo itinerario permette di compiere il giro della punta, prima di salire alla Torre.
Dopo aver attraversato un prato vi avvicinerete alla costa, da dove potrete ammirare superbi scogli levigati dall’erosione.
Dopo 15 min. giungerete ad un’insenatura.
Qui il sentiero si divide in ramificazioni secondarie e qualche raro punto verde funge da segnalazione di riferimento.
Una volta giunti alla punta, il sentiero è indicato in modo migliore. Dopo essere passati sotto enormi blocchi di pietra, il sentiero si snoda ora attraverso una macchia più alta.
Un po’ più in lontananza, troverete piccole calette o luoghi tranquilli per fare un picnic in completo relax.
Prima di ritrovare il sentiero che conduce alla torre, dopo una leggera salita vi inoltrerete di nuovo nella macchia arborea.
Assenza di segnalazioni regolari.
II-SITO ARCHEOLOGICO DI CUCURUZZU
Durata : 1h00.
Escursione facile.
Procedete lungo la strada D268 in direzione di Levie. 5 km dopo la località di Santa Lucia di Tallano, svoltate a sinistra e guidate per 4km lungo una strada che arriva direttamente al sito archeologico.
Il parcheggio è obbligatorio prima di accedere al sito.
Entrata a pagamento durante la stagione turistica.
All’ingresso, imboccate il sentiero che, costeggiando un muretto, conduce a Cucuruzzu.
Questo sentiero scende, in un quarto d’ora, fino al Castello preistorico. Una volta usciti dalla cinta muraria, svoltate a sinistra e prendete il Sentiero di Capula.
Superate il piccolo ruscello per risalire in seguito fino ad un prato.
Svoltate a sinistra in direzione di un labirinto roccioso, a cui si accede attraverso una rampa medievale.
REGIONE DI SARTENE
I-I SITI PREISTORICI DEL SARTENESE
Durata : 2h00.
Dopo Sartena, percorrete 2 km in direzione di Bonifacio, poi imboccate la D48 sulla destra in direzione di Tizzano, quindi, dopo aver percorso 10 km, svoltate a sinistra sulla D48A verso l’Altopiano di Cauria.
Proseguite in questa direzione per altri 4,5 km, prima di imboccare una strada sterrata sulla destra.
Vi imbatterete in un cartello, quasi illeggibile, indicante « Monuments Historiques Dolmen et Menhir».
Dopo aver percorso 8 km, sulla sinistra troverete indicato il sito di Cauria Giunti a questo punto dovrete percorrere altri 4,5 km, su una strada un po’ dissestata, prima di arrivare ad un cartello indicante i dolmen e i menhir.
Quindi svoltate a destra, e alla fine di una strada sterrata carrozzabile, in mezzo alla macchia, giungerete all’allineamento (infilarata) di Stantari.
Procedendo per 300 metri, arriverete fino all’allineamento di Rinaghiu, e poi al dolmen di Fontanaccia.
In seguito, per arrivare da Cauria all’allineamento di Paddaghiu (Palaggio), (che conta 260 menhir eretti o distesi a terra), procedete fino a raggiungere un edificio di degustazione della cantina vitivinicola Mosconi.
Parcheggiate la vostra auto nel posteggio e seguite la strada sterrata (segnalata con frecce) per 1 km. L’accesso è libero.
Qui scoprirete il più importante raggruppamento di megaliti del Mediterraneo circondato dalla macchia e dai vigneti.
REGIONE DI BONIFACIO
I-LE FALESIE DI BONIFACIO FINO AL FARO DI PERTUSATO
Durata : 3h00 andata e ritorno.
Escursione con livello di difficoltà medio.
A Bonifacio, imboccate la strada che conduce alla città alta, all’altezza della curva a sinistra.
Questa passeggiata costiera segue i contorni delle falesie, nella zona situata a est della città .
Dalla curva l’itinerario inizia seguendo la rampa lastricata che si inerpica rapidamente fino alla cima della falesia.
Seguite il sentiero che costeggia la falesia, verso sud-est.
Alla vostra sinistra, potrete ammirare una distesa di macchia bassa, alla vostra destra invece il dirupo a strapiombo sul mare.
Nel giro di mezz’ora, sbucherete sulla D260 che conduce fino al semaforo e al faro.
Seguite questa stradina che si allontana momentaneamente dalla falesia.
Dopo aver superato una fattoria, la strada discende descrivendo un ampio tornante, per poi risalire fino al semaforo che raggiungerete in 45 minuti, dopo aver passato delle antiche casematte militari.
Superato il semaforo, costeggerete quindi una lunga insenatura a forma di U prima di raggiungere il faro di Pertusato.
Una cinquantina di metri prima del faro, un sentiero scende fino ad una cala di sabbia bianca e all’isolotto di Sant’Antonio.
All’andata potrete spaziare la vista sulle falesie calcaree.
Al ritorno, avrete invece tutto il tempo per ammirare la città vecchia di Bonifacio, che si erge sul suo promontorio, e a sud le coste della Sardegna.
Il nostro consiglio: siate prudenti con i bambini. Data l’assenza di ombra e di acqua, evitate le ore più calde della giornata.
II-ESCURSIONE DELL’ISOLA DI FAZZIO
Durata : 3h00 andata e ritorno.
Escursione facile.
Il sentiero parte in prossimità dello Snack U Veni, arrivando a Bonifacio, in direzione della marina, poco dopo il Camping L’Araguina, e alcuni metri prima della stazione di servizio Esso che troverete sulla destra.
Già dall’inizio il sentiero (in parte lastricato) che costeggia un muro, sale piuttosto rapidamente all’interno di una valle allungata (comba) stretta e boscosa.
Dopo 300 metri, alla fine della salita vi troverete di fronte ad un bivio: procedete dritto.
Il sentiero ridiscende progressivamente costeggiando un grazioso muretto a secco.
Giunti in basso (0h20), potrete apprezzare la Città Alta di Bonifacio (ad un centinaio di metri si trova una bellissima piccola ansa di sabbia).
Proseguite a destra per un tratto pianeggiante, poi il sentiero ricomincia a salire ben lastricato e descrive due curve prima di giungere in cima all’altipiano.
Qui il terreno è ormai pianeggiante e il sentiero si snoda tra i muretti bianchi.
Al bivio successivo, potrete decidere di continuare dritto per arrivare, dopo 700 metri, alla splendida spiaggia di Cala di Paraguano (20 min., andata e ritorno).
Altrimenti svoltate a sinistra.
Dopo un centinaio di metri, svoltate a destra in prossimità di un barraconu (piccola capanna).
Il sentiero scende nella piccola valle, supera un muretto, infine si inoltra a zigzag sotto la vegetazione prima di giungere alla superba cala protetta dall’
Isola di Fazzio.
Per il ritorno, ripercorrete a ritroso lo stesso itinerario.
REGIONE DI CORTE-NIOLO
I-CORTE – IL LAGO DI MELO
Durata : 3h00 andata e ritorno.
Escursione con livello di difficoltà medio.
Partenza da Corte.
Risalite la valle della Restonica, sino ad arrivare alla fine della strada, dove troverete gli ovili di Grotelle.
Il parcheggio a pagamento : rappresenta il punto di partenza di quest’escursione.
Dal piazzale, imboccate il sentiero segnalato che si diparte poco più avanti al di sopra di uno snack-bar e che si snoda verso il fondovalle.
Il percorso corre lungo la riva sinistra dell’alto corso del torrente Restonica, per poi avvicinarsi ancora di più al suo letto prima di iniziare una ripida salita.
Dopo alcuni tornanti vi ritroverete ai piedi di un bastione roccioso.
Usate prudenza perché le lastre inclinate risultano scivolose. Seguite la catena che è stata approntata per facilitare il passaggio.
Dopo l’ascesa, a 1711 metri di altitudine, potrete ammirare il Lago di Melo.
II-IL NIOLO – LA CASCATA DI RADULE
Durata : 2h00, andata e ritorno.
Escursione con livello di difficoltà medio.
Superato Corte, il sentiero si diparte 2,5 km prima del Col de Vergio.
Parcheggiate l’auto all’altezza del tornante a gomito detto a «ferro di cavallo».
Sulla strada troverete la segnalazione di colore rosso e bianco del GR20, che viene però subito sostituita da indicazioni di colore giallo.
In prossimità del cartello dell’ONF (Office National des Forêts), imboccate il sentiero a sinistra in salita (indicazione «Bergeries»).
Poco dopo, vi troverete di fronte ad un altro bivio: seguite l’indicazione «Bergeries de Radule» a destra.
Seguendo questo percorso arriverete rapidamente in cima alla scarpata, da dove potrete ammirare la vista sulla valle di fronte.
In seguito il sentiero si inoltra in un giovane bosco di faggi, disseminato qua e là di grossi pini laricio.
Da qui potrete già sentire il rumore della cascata, che poco a poco si profilerà davanti a voi al pari dei muri degli ovili.
Uscendo dal bosco, arriverete ad un passaggio roccioso e, costeggiando l’ovile superiore, noterete un cartello che riporta l’indicazione «Bocca di Verghju» (Col de Vergio).
Quindi superato un guado cementato potrete ritornare al gruppo di ovili principali sull’altra riva del torrente.
Continuate per 5 minuti lungo il percorso del GR20 (segnalazioni di colore rosso e bianco) e arriverete ad una zona caratterizzata da grandi lastre rocciose.
Da qui scendete lungo uno dei sentieri secondari segnalati e circondati da felci, fino a raggiungere il fiume, luogo ideale per picnic e bagni.
REGIONE DI ALTA ROCCA
I- IL MASSICCIO DI BAVELLA CON LE SUE GUGLIE DI BAVELLA
Durata : 2h00.
Escursione con livello di difficoltà medio.
Partendo dal paesino di Zonza, salite in direzione del Passo di Bavella (Bocca di Bavella).
Dove potrete parcheggiare la vostra auto.
Sulla sinistra, all’inizio leggermente in discesa, troverete il percorso del GR20, segnalato in rosso e bianco.
Seguitelo per 200 metri, poi abbandonatelo in corrispondenza del cartello che riporta l’indicazione «variante alpine».
A destra, il sentiero è segnalato con una doppia linea di colore giallo e con una serie di ometti di pietra, particolarmente utili in caso di neve.
Dopo un breve tratto pianeggiante, giungerete ad un primo corridoio ghiaioso piuttosto ripido, che vi permetterà di accedere ad un piccolo ripiano.
In seguito il costone diventa più erto: si attraversano alcuni lastroni prima di giungere ad una seconda valle più ripida e più incassata tra le pareti rispetto alla prima.
A questo punto il sentiero si biforca sulla destra con una serie di corti tornanti.
Alla vostra sinistra potrete notare una grotta molto particolare, formatasi a seguito della caduta di enormi blocchi di pietra.
Alla fine di questa ripida salita, giungerete, camminando all’ombra di grandi pini, al piccolo Col de l’Oiseau (Bocca di l’Accellu), da cui si apre improvvisamente la vista sulle celebri Guglie di Bavella.
Procedendo poi verso sinistra subito dopo il passo, vi ritroverete ai piedi dell’impressionante parete rocciosa della torre battezzata Punta di l’Accellu (una falesia di 140 metri).
Per il ritorno, ripercorrete a ritroso lo stesso itinerario.
II-ESCURSIONE FINO ALLA CASCATA DI PISCIA DI GALLO
Durata : 2h00.
Escursione con livello di difficoltà medio-alto.
A circa 25 km da Porto-Vecchio, 1 km dopo il barrage de l’Ospedale.
parcheggiate la vostra auto sul piazzale a lato della D368, in prossimità di due snack-bar. Un cartello vi indicherà l’inizio del sentiero.
La prima parte del percorso è costituita da una strada forestale, in leggera pendenza, che si snoda all’interno di un magnifico bosco di pini marittimi.
In seguito, guadate due ruscelli, prima di affrontare una risalita che conduce ad un altipiano brullo da dove è possibile ammirare la costa occidentale.
Da qui il sentiero continua verso una cresta a strapiombo su un canyon particolarmente incassato, situato sulla destra. In questo punto scorre un torrente di montagna che si getta a valle trasformandosi in una cascata.
Superato un piccolo passo che offre una vista panoramica sulla costa e sul Golfo di Porto Vecchio, il sentiero comincia a scendere verso la macchia, gli arbusti e la brughiera e a snodarsi in mezzo ad imponenti blocchi rocciosi.
Adesso sarete in grado di sentire chiaramente il rumore della cascata.
Un cartello vi indicherà la fine della segnalazione dei sentieri e vi informerà sul rischio di pericoli.
Se desiderate osservare al meglio la cascata, potrete scendere dentro un corridoio particolarmente ripido, aiutandovi con le mani e aggrappandovi ai rami, fino a raggiungere una piccola sporgenza.
Una volta raggiunto questo «belvedere» sarete in grado di ammirare lo spettacolo dell’acqua che si infrange su uno spuntone di roccia divisa in due flussi separati.
ATTENZIONE, QUEST’ULTIMO TRATTO È SCONSIGLIATO PER I BAMBINI E IN CASO DI PIOGGIA (rischio di scivolamento).
Dato che non potrete bagnarvi ai piedi della cascata, durante la risalita, una volta giunti di nuovo sul piccolo altipiano, in prossimità di un pino, potrete imboccare una strada sterrata che scende sulla sinistra e che vi condurrà al ruscello più a valle, caratterizzato da vasche in cui potrete immergervi.
Per il ritorno, ripercorrete a ritroso lo stesso itinerario.